venerdì 13 marzo 2015

Gli 80 anni del mio amico Marco Bronzini.


MARCO, TANTI AUGURI DA TUTTI I TUOI AMICI!





All'inizio di gennaio 2015, via WahtsApp mi arriva un messaggio : "Il 28 febbraio facciamo una festa a Pieve di Bono, per gli 80 anni del Marco! Se vuoi venire mi puoi confermare ..., Ciao Daniela Mosca". Non ci ho pensato un attimo e gli rispondo : "... se non cade il mondo, non posso mancare."

Che bello, pensavo fra me e me, Marco se lo merita proprio. Anche se non ho mai avuto modo di cantare con lui nel Coro della SAT, lo ho saputo comunque apprezzare attraverso quelle iniziative extra corali, per la raffinata intelligenza, la sua sensibilità in ogni momento del vivere quotidiano, per l'attaccamento al modo di cantare, come eredità che gli ha trasmesso il M° Silvio (Pedrotti). Ma anche per la goliardia aneddotica unica, che solo lui sa in ogni momento, riprendere dal suo forziere dei ricordi, e con grande maestria raccontare. 
Sono famosi i sui "tei te ricordet el Bepi quando ..." o "te devi saver che quando ghera el ..."  e giù una serie di perle, di un mondo che oggi si fa molta fatica ad immaginare e si ascolta con una punta  di invidia mista ad incredulità.

Man mano che imparo a conoscere Marco, mi rendo sempre più conto, che è quel tramite a cavallo fra un lontano insieme di storie e l'odierno, che sa raccontare con sagacia ironica, ancora il passato come fosse ieri, ma bene consapevole dell'oggi. Cerco sempre di rapire qualcosa di quello che dice, e di farne tesoro. 
Assieme a Maurizio, Nino e Alberto dei Mnogaja Leta, in varie occasioni, sono stato anche compagno di cabina di Marco, nelle bellissime traversate veliche sullo specchio del mediterraneo. Non mi posso dimenticare le serate sotto un cielo stellato a cantare in barca, o in una caletta in Corsica, piuttosto che nell'osteria su un'isola delle Kornati davanti ad un piatto di pesce appena pescato.   


Il giorno prima dell'evento, chiamo Daniela e chiedo se è tutto  a posto e lei mi dice : "... si, si devo correre perché siamo in 150!",  incredibile, mi immaginavo una cosa più contenuta, invece c'erano tutti. 
Oltre agli amici trentini, ed in particolare dei cori che gravitano attorno alle Giudicarie, sono accorsi da ogni parte del nord Italia, dall'Emilia Romagna, dalla Lombardia, dal Veneto, dal Piemonte etc. TUTTI CANTORI!  Come dire, chi semina grano raccoglie le spighe, non potevano certo esserci poeti, attori o pittori! 

Abbiamo pensato di fare la sorpresa, nascondendo il gruppo di cantori sul palcoscenico, dietro alle rosse tende chiuse. 
Com'è entrato nella sala imbandita, del Centro Sociale di Pieve di Bono, è partito un energico e sonoro "E Ades che sem chi tuti"  che ha fatto vibrare perfino le tende, alla fine aperto il palcoscenico un fragoroso "Tanti auguri a te" ha chiuso la sorpresa. 
Marco incredulo si è infilato le mani nei capelli, forse aveva intuito qualcosa, ma la sua commozione è stata tanta, perché di certo, non poteva immaginare lo scherzo che gli avevano saputo organizzare, le sorelle Daniela e Lucia Mosca, tanto vicine a lui.   


La giornata è iniziata, con uno spiedo, che già dalla mattina alle 6:00 era in via di preparazione, grazie all'arte culinaria dei volontari di Pieve di Bono. Le tavole erano imbandite,  non mancavano il buon vino ed i salumi locali.
Non c'è stato un momento di calma, qualcuno aveva sempre voglia di intonare una canzone, e Marco correva a destra e manca, per potere partecipare, interpretare, dirigere la marea di "suoi cantori per un giorno", ma anche forse frutto della sua dedizione ed impegno divulgativo per coloro che lo hanno frequentato. Chi intonava "Sul Cappello" chi "La Dosolina", che "A la Tor Vanga" e via via così. 
Ma poi non soddisfatti i cori si dividevano e chi all'interno, chi all'esterno, si potevano apprezzare esibizioni in parallelo, tanto che c'era solo l'imbarazzo nel scegliere se cantare con chi voleva riprendere i brani più antichi o chi si buttava nel più recente repertorio, strettamente di casa Sat.

Ad un certo punto della serata, fa il suo ingresso una torta dalle dimensioni ciclopiche di 1,5mx0,5mt., e circondato dall'affetto di tutti, in particolare della moglie, dei figli e delle nipoti, davanti a questa non poteva mancare il discorso del festeggiato. Con il suo tipico nonchalance Marco, ha iniziato a commentare il pentagramma realizzato sulla torta che lo celebrava. Dicendo : "Si, mi sembra che sul rigo ci siano le note di una famosa melodia, SI-SI-MI-LA-DO e sotto SOL-MI-LA-DO-SI-SI", e giù uno scroscio di applausi e risate a crepapelle.
Quindi prosegue indicando una parte del dolce dove  era ripreso un famoso schizzo lasciato da Livio Ober, che troneggiava nella sede del Coro della SAT, e che lascia ai posteri una delle raccomandazioni, cara anche a Marco, del M° Silvio: "NO CALAR, NO CALAR, NO CALAR". Nella mia intervista al M° Silvio Pedrotti, lui mi aveva ripetuto " ... cantate intonati e sottovoce, sempre.".

Poi si è proseguito con la consegna di riconoscimenti e ricordi, fino alla consegna del famoso "Cesso Siberiano". 

I canti sono poi proseguiti ad oltranza.

Sono intervenuti, fra gli altri :
-Coro  La Bissoca   di Villanova d’Asti con maestro Giorgio Tiberini;
-Coro Monte Cusna di Reggio Emilia con il maestro Alessandro Marzani;
-I Mnogaja Leta Quartet di Milano;
-Gianni e Franco Lorenzi Coro ANA di Milano e Piero Martini;
-Coro Cima Tosa di Fiavè con maestro Piergiorgio Bartoli
-Coro Valchiese di Storo
-Coro Azzurro di Strada ed ex con i maestri Angelo e Cornelio Armani;
-Coristi ed ex-coristi del Coro della SAT; 
-Coro Valfassa con il maestro Stefano Vaia;
-Coro Carè Alto di Vigo Rendena;

e le sorelle Maddalena e Chiara Pedrotti, l'amica danese Rikke, oltre ad innumerevoli amici di Pieve di Bono.

E' stata una bellissima festa che mi resterà nel cuore. Grazie.